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1 Viale XXV Aprile, L'Aquila, Abruzzo 67100
Descrizione

La bici elettrica è un mezzo di trasporto eccezionale, molto poco conosciuto nelle sue reali potenzialità. Il limite principale all’accesso è senz’altro il costo di base e l’incognita stessa che rappresenta: a cosa mi servirà veramente? Cosa mi può dare in più rispetto alla bici normale? Quanto è difficile gestire la batteria e tutto il resto?

Tutte domande che avevo anch’io prima di “rischiare” a comprarne una. Poi l’ho comprata di seconda mano e mi sono pentito di non averlo fatto anni prima. L’Aquila è la città ideale per la bicicletta elettrica: essa è infatti un aiuto determinante in salita.

Dovunque si abiti in città, ci sono sempre da affrontare dislivelli e questi rappresentano un ostacolo insormontabile per i più. Inoltre, se si vuole utilizzare la bici per i percorsi routinari casa-lavoro o casa-scuola non ci può arrivare grondanti di sudore.

Ebbene la bici elettrica risolve in gran parte il problema della salita. Ma inizialmente “costa troppo” e non se ne apprezza il potenziale vantaggio. Un incentivo sul prezzo di acquisto è insufficiente. E’ necessario provarla sui propri percorsi quotidiani, gratuitamente per almeno un paio di settimane, in modo da capirne l’efficacia. Dopodiché, la maggior parte ne comprerà una, anche a prezzo pieno.

La bici elettrica può essere anche lo “strumento” per una serie di stimoli a catena dell’attività produttiva e dei servizi:

  • stimolare la costruzioni di percorsi ciclabili, almeno di corsie segnalate e/o protette su percorsi urbani;
  • creazione di almeno un punto vendita e manutenzione specializzato in bici elettriche. Al momento, se uno vuole far controllare motore o batteria in città non c’è un servizio adatto;
  • un imprenditore potrebbe proprio mettere su una fabbrica di bici elettriche, con marchio, stile e fabbricazione italiani/locali;
  • occorrerebbe un servizio di riciclo e rigenerazione delle batterie, che sono l’elemento più delicato e costoso, come per tutti i mezzi elettrici. In un’ottica di economia circolare ciò, più che opportuno, è necessario;
  • altro stimolo sarebbe al vestiario semi-tecnico che occorre per utilizzare la bici in tutte le stagioni: vestiario adeguato sia a pedalare che a poi svolgere l’attività lavorativa normale, accessori bici per trasporto di spesa, oggetti, bambini, ecc. Tutte queste cose ovviamente già esistono, ma anche qui un imprenditore potrebbe pensare di mettere su un’azienda con marchio, stile e fabbricazione italiani/locali anziché cinese;
  • tutto il ciclo produttivo/di ricarica potrebbe essere affiancato da iniziative legate alla produzione e all’impiego di energie rinnovabili, anche qui con possibilità di sviluppo.

Ultima nota: la bici è uno strumento di sanità pubblica e giustizia sociale. La bici elettrica permette un esercizio fisico blando, non agonistico, un po’ a tutti. Inoltre, potrebbe ridurre notevolmente l’uso dell’automobile, ovvero della gabbia dorata in cui ci siamo imprigionati illudendoci di avere così più libertà, personalità e status sociale. Senza capire che invece è proprio il contrario. Basta risparmiare 2000 euro sull’acquisto di un’auto, per acquistare un bici elettrica di grandissimo livello.

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