4.002
1 Via San Rocco, Pagliare, Abruzzo 67100
Descrizione
Come già  da contributo fornito durante gli incontri sul PUMS (il primo a Palazzo Fibbioni ed il secondo a Cese di Preturo), segnalo l’esistenza del lavoro svolto negli ultimi tre anni proprio nella circoscrizione, da CTP, associazioni, comitati e residenti. Si tratta per lo più di progettazione partecipata. Il nodo centrale riguarda la vivibilità e la sicurezza reali e percepite nella frazione, per via di una mobilità intensa e pesante, in conflitto con la vita dei residenti. Nodo la cui metodologia di soluzione può essere applicata similmente anche in altre aree periferiche, come ad esempio Preturo, Monticchio, Bagno, etc…, ovvero ove persistano similitudini urbane coinvolte nel contesto emergente. La questione è che oggi stiamo di fatto affrontando il recupero dei borghi storici e ciò va fatto secondo il metodo proprio del loro restauro urbano, ovvero il metodo storico critico di cui l’Italia è espressione eccellente. Valgano come riferimenti teoretici e operativi le opere di Brandi, Muratori, Marconi, Carbonara, Sette, Ranellucci, Properzi ed altri. Oggi il restauro dei borghi passa attraverso la loro ricostruzione ed essa coinvolge la viabilità e la mobilità, attualmente insufficienti. Occorre innanzi tutto migliorare la mobilità anche attraverso azioni temporanee, in attesa di interventi definitivi più impegnativi (ad esempio una complanare, la cui realizzazione potrebbe esser fatta per tratti, corrispondenti ad altrettanti budget economici). Il caso del semaforo da realizzare a Sassa, la cui situazione non può venir di certo risolta banalizzando il problema attraverso la sistemazione di impianto semaforico, solleva ulteriori riflessioni proprio a carico della roposta stessa: il semaforo sarà temporaneo? se sì, rispetto alla nuova viabilità? altrimenti sarà complementare? se sì, rispetto a cosa? E’ chiaro che va ripensata una nuova armatura urbana secondo una visione organica che tenda conto dell’esistente: un sistema complesso costituito dalla rete dei borghi, dal paesaggio rurale e da quello naturale (dell’enorme bacino verde che si estende al limitare dei margini urbani stessi), il fiume, la ferrovia, la residenzialità diffusa. Bisogna dunque mettere mano contemporaneamente al PUMS, al PEBA e al PRG, allineandone la visione strategica, gli interventi e quindi gli effetti. Cosa accade quando inizia un cantiere di ricostruzione sull’unica arteria? Occorre una nuova variante, non basta il semaforo.
Dunque il redigendo PUMS si inserisce in un contesto urbanistico di riferimento piuttosto frammentario: il PRG vigente è oramai uno strumento urbanistico obsoleto e pertanto inefficace. Lo dimostrano le varianti che si sono rese necessarie negli anni e specie nell’ultimo periodo. La variante per sua natura e sua finalità, è la rappresentazione plastica di un limite progettuale ed amministrativo di uno strumento che non riesce più a soddisfare le esigenze di governo e progetto della città e del territorio. Quindi, l’obsolescenza dello strumento di piano si traduce nei fatti nel degrado del territorio stesso. Quindi il PUMS dovrebbe allinearsi con due strumenti obsoleti, cercando di prevenirne le sovrapposizioni e sanarne le lacune: per questo vale quanto emerso sulla viabilità di Sassa e Preturo. In particolare sulle spinose questioni delle recenti delibere di variante (ad esempio quella sul polo commerciale della SS17 o quella che modifica gli articoli 44-46-53-54 delle NTA del PRG vigente), varianti che agendo sullo strumento urbanistico vigente rappresentano elementi di ulteriore riflessione proprio per il PUMS che sull’armatura urbana si fonda.
In allegato troverete i documenti prodotti durante gli incontri di progettazione partecipata che si sono svolti negli anni, alcuni dei quali hanno sortito effetti anche sul preliminare del PRG (tav21) e alcuni elaborati grafici di studio e ricerca:
-studio per la nuova viabilità Sassa e masterplan del polo scolastico, ;
-tavola 21 del NPRG: viabilità complanare per Sassa;
-D_01_Dossier processo partecipativo_INDICAZIONI per OGNI CIRCOSCRZIONE, al nPRG dai CTP, pp47-55, http://www.comune.laquila.gov.it/moduli/output_immagine.php?id=9543
-analisi storico-critica della Claudia Nova e del paesaggio rurale della Piana Amiternina, caso studio di restauro urbano e progettazione partecipata per un’ipotesi di nuova viabilità.
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